Giordano Sangiorgi

La musica è lo sviluppo primordiale di un movimento, di una vibrazione; è oggi l’evoluzione perfetta di un insieme di vibrazioni chiamate accordi, note e in mille altri termini.
La musica è un suono e il suono, è sempre e comunque quella vibrazione che l’uomo, sin dall’antichità, ha imparato a controllare rimanendone affascinato e coinvolto, capendo che quel processo di induzione emozionale che metteva in evitabile contatto ciò che ascoltava fuori, con quello che sentiva dentro, poteva avere grandi e potentissimi mezzi.
La musica è sorriso, pianto, paura e gioia, la musica è ballo e scarpe di cemento allo stesso tempo; la musica è uno strumento per entrare in contatto con noi stessi e proprio come noi stessi, la musica nasce, cresce, cambia.
Oggi, essere anche solo un grande appassionato di musica ti rende non solo un orecchio attento, ma una coscienza attenta; alla vigilia del Festival di Sanremo, ma soprattutto alle porte del week-end romano del MEI e del Roma Caput Indie, intervistare Giordano Sangiorgi è non solo una piacevole occasione per conoscerlo, ma per capire.
Il MEI, ovvero Meeting delle Etichette Indipendenti, compie 20 anni e si conferma la realtà più importante a livello nazionale nel campo di quella musica che, oggi, viene spesso definita parte del “sottobosco”; musica autoprodotta non significa musica scarsa, etichetta indipendente non significa etichetta di serie B; musica emergente non significa musica sconosciuta; questo ha insegnato e difende con professionalità, passione e competenza, la realtà del MEI di cui Giordano Sangiorgi è fondatore.